venerdì 8 marzo 2024

18 VOLTE


 



Giovedì 14.3 pv, alle ore 12, nuova puntata del Processo penale avviato a Cagliari da Magistrati inquirenti che hanno creduto alle accuse rivoltemi da Debora Amarugi, Avvocatessa cagliaritana e per circa due anni Amministratrice di sostegno di mia madre.

Credo di non esagerare se dico che questa vicenda può candidarsi a diventare il più straordinario caso di maltrattamenti in famiglia della storia giudiziaria italiana: giunti alla 5a udienza, tutto riesce possibile trovare in questa storia, tranne che il reato. Una storia iniziata con una denunciante che invitava la Procura a verificare se, oltre i maltrattamenti, non ci fosse stato, per caso, anche stalking (!) verso mia madre; e finita (quasi) con un PM che liquida i testi chiave dell'accusa senza neppure interrogarli. D'altronde, che bisogno c'era? Se uno, la notte, interviene per invitare la badante a cambiare il panno bagnato ad una anziana che insistentemente lo chiede, lo stalking è provato (verso la badante).

Il giorno 14 è in programma l'audizione del teste a discarico Angelica Anghel (badante) e l'acquisizione agli atti del verbale della deposizione di Grazietta Atzori, anche lei badante e teste a discarico; purtroppo, venuta a mancare all'inizio del 2023. Una donna onesta; e che ha voluto bene a mia madre.

A proposito di badanti, mi piace ricordare, per chi non avesse fissato il “dettaglio”, che nelle deposizioni rese ai Carabinieri dalla denunciante Amarugi, da mio fratello Sebastiano, e da mia sorella Maria Laura, per ben 18 volte ricorre il nome di MIP, una badante di nazionalità peruviana da me licenziata; persona che denunciante e congiunti “apertis verbis” affermano di volere reintegrare nell'incarico. Gli Inquirenti devono evidentemente aver ritenuto la cosa “di poco conto”, e il GIP nella misura cautelare contro di me, ha perentoriamente definito “disinteressati all'esito di questo procedimento”, la denunciante e i citati congiunti. Aggiungo che - come da copione - poche settimane dopo il mio allontanamento, Debora Amarugi ha ri-assunto MIP, il cui ritorno premeva in modo spasmodico a mia sorella.

A seguito di ciò, mia madre ha vissuto le lunghissime ore del suo ultimo anno di vita, avendo accanto, per compagnia quotidiana, non il figlio cui era più attaccata (e che mai l'aveva lasciata), bensì due estranee; una delle quali da lei detestata. Questo il superbo risultato ottenuto per via giudiziaria da Debora Amarugi.

Il Processo a mio carico è oramai agli sgoccioli (resta da sentire, come ultimo teste, il medico di famiglia, Dott.ssa Maria Teresa Zedda), e spero vivamente che il Giudice del dibattimento riesca a pronunciare la sentenza entro l'anno in corso. Annuncio sin d'ora che, in caso di assoluzione, denuncerò per calunnia chi mi ha denunciato.

Invito come sempre la Stampa locale e chiunque altro avesse interesse, a partecipare; e informo che, per ragioni di “opportunità ambientale”, ho preferito, a partire dalla prossima udienza, affidare la mia difesa all'Avvocato Michele Capano, del foro di Salerno.