mercoledì 21 luglio 2021

un anno

Cara Mamma, ieri è stato un anno esatto; orribile anniversario; un anno esatto di lontananza. Tre visite di un'ora; soltanto; dopo una intera vita assieme. Previa richiesta scritta ad un Giudice, che legge e concede. 

Avrei voluto continuare a farti compagnia sino alla fine, con questi giochi rituali, l'uscita in terrazza nei giorni di sole, dopo aver passato buoni minuti a scegliere un foulard tra quella cinquantina di pezzi che avevi accumulato. Ogni volta uno diverso. 
In terrazza, a guardare la strada, a notare un dettaglio da cui far nascere un ricordo... Avrei voluto, sino alla fine, proseguire con questo ed altri giochi; sfogliare immagini sullo schermo del telefono; riconoscere i parenti nelle foto di famiglia; i personaggi di antiche trasmissioni Rai. Questo ed altri giochi. Perché, anche a 98 anni, avessi ancora piccoli progetti. Ti sentissi importante. Meno infelice. Perché la vita è fatta di progetti, anche a 98 anni; anche malati gravemente.

Non è stato possibile: la pochezza morale di alcune persone lo ha impedito. Il danno è fatto. Nessun risarcimento, risarcirà te della solitudine abbrutente in cui, chi si doveva curare di te, ti ha fatto vivere. Sola, con un'estranea. Che nulla sa di te. E che, di notte, dovrà pur dormire. Nessuno disturba più il tuo sonno, cara Mamma. 





 

1 commento:

  1. Nessuno potrà mai risarcire tua madre, e con lei tutti gli anziani condannati allo stesso destino: l'allontanamento da loro di uno o più familiari.
    Abominio di una legge, quella dell'ADS, che purtroppo colpirà sempre più persone: "amministrati coatti" , a cui viene negato persino il diritto alla visita dei congiunti, trattati peggio dei detenuti, dei condannati, il tutto nel più assordante silenzio dei media, dei politici, delle istituzioni che questa legge assurda e disumana hanno voluto! Un commiato obbligato dagli affetti, decretato ope legis, incomprensibile, straziante, assurdo.
    Un grande abbraccio, Gigi!

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