Quarta puntata: colpo di scena! I due testi fondamentali dell'accusa (due badanti) vengono subito congedati: il PM rinuncia a sentirli. Delusione tra il pubblico: addio spettacolo dialettico. Che mai vorrà dire?
un solido quadro probatorio
È la formula (perentoria) con cui, a febbraio '21, un GIP rigetta l'istanza di revoca (erano emerse prove a discarico) della misura cautelare per il reato di maltrattamenti in famiglia.
disturbo del sonno di persona sveglia
- teste Debora Amarugi,
(verbale/testimonianza/4/5/2023, p. 7):
“Lui ogni volta entrava per controllare e perché a suo avviso la madre era bagnata e doveva essere cambiata. In realtà le badanti mi riferivano che l'avevano appena cambiata ma che il sig. Monello pretendeva il cambio in continuazione e quindi praticamente si passava la notte con queste interruzioni e con questi cambi imposti anche dieci, quindici volte, nonostante il panno fosse asciutto”;
“posso soltanto riferire quello che mi diceva la sig.ra Touria Morchid la quale mi diceva che pretendeva anche dieci, quindici volte il cambio del panno, il sig. Pier Luigi, e quindi praticamente di notte nessuno dormiva.”
(file audio/ 18.04.2020/ comunicazione all'Ads/ agli atti),
“La signora non dorme durante la notte, dorme solo le prime 2 h, o un'ora e mezza, e rimane sempre sveglia chiedendo il cambiamento dei panni, le cose principali… è il cambiamento dei panni, li chiedeva sempre, a volte 9, 11 volte.”
cannule, pillole, gocce et similia
(verbale/testimonianza/4/5/2023, p. 14),
“Tra l'altro, io avevo dato anche io, la geriatra e il medico di base, avevano prescritto nel caso la signora fosse agitata di darle cinque gocce di Lexotan, mi pare, quindi avevo dato queste disposizioni, ma anche qui c'erano, riferiva sempre la sig.ra Touria Morchid, c'erano sempre delle discussioni da parte del sig. Pier Luigi Monello che diceva: “No, così non si fa, non va bene” (…) poi… Poi mi ricordo che c'è stato, un altro problema che avevano, che doveva tenere una cannula fissa per idratarsi la signora, e però lui pretendeva che le venisse tolta.”
Nessuna badante in pianta stabile nella abitazione di mia madre, riferisce di mie interferenze nella somministrazione di farmaci o nella attuazione di prassi terapeutiche. Tranne la sig.ra Olena Nikitiuk (badante in prova per 14 giorni, nel marzo del 2020, e mai impegnata in servizio notturno), che si limita a dire, “Riguardo la somministrazione delle medicine, Pier Luigi aveva sempre da parlare, infatti ci diceva di darle dosi diverse da quelle prescritte dai medici perché secondo lui era meglio così. Naturalmente io non cedevo alle sue richieste e ho sempre riferito tutto all'Amministratrice” (deposizione alla PG/ 11 giugno 2020).
Circa la contrarietà del sottoscritto al mantenimento in vena della cannula/ago della flebo (che equivale a dire che operavo al fine di favorire il decesso di mia madre), l'Avv. Amarugi travisa e manipola a fine di calunnia, il seguente episodio vero:
Nei mesi caldi (a partire da maggio) era stata prescritta una idratazione aggiuntiva via flebo; su disposizione del medico curante, il sabato la cannula veniva rimossa e reinserita il lunedì successivo e ciò per concedere un intervallo di riposo all'assistita. Tale modalità operativa andava avanti da almeno due anni. A fine maggio 2020 - presente la badante Leslie Flores - è accaduto quanto segue: l'infermiera dell'Assistenza domiciliare ha fatto osservare che era meglio evitare la complicazione, e il fastidio per l'assistita, della rimozione/reinserimento. Al che il sottoscritto ha replicato, “Beh… certo… però dovrebbe provare lei a tenere per settimane un ago in vena”. Dopodiché, senza più null'altro aggiungere o fare, mi sono ritirato, accettando che la decisione dell'infermiera avesse corso. Successivamente, mai con nessuno sono tornato sull'argomento cannula.
futile (ma memorabile) dettaglio
Poche settimane dopo il mio allontanamento dalla casa familiare, Debora Amarugi provvedeva (come era negli ardenti desideri di mia sorella) a riassumere una badante convivente di nazionalità peruviana, da me a suo tempo licenziata.
silenzio stampa